Il disturbo ossessivo compulsivo

Il DOC è un disturbo caratterizzato da ossessioni ossia pensieri, preoccupazioni, immagini persistenti e vissuti come intrusivi e indesiderati in quanto in contrasto con i propri valori/rappresentazione della realtà e da compulsioni ossia atti mentali o comportamentali (controllare, pulire, lavarsi le mani, ripetere parole) messi in atto in modo ripetitivo e intenzionale con il fine di neutralizzare il disagio dei propri pensieri e ridurre la minaccia percepita e temuta. I costi di queste dinamiche, spesso, diventano molto elevati per la persona ma determinano conflitti intrapersonali e interpersonali significativi, così da creare un circolo vizioso che si auto – alimenta e mantiene il disturbo, in cui sono presenti emozioni di colpa, disgusto, depressione.

Il DOC può essere di vari tipi:

Whashing

Ossessione: timore di essere contaminati da qualcosa di sporco o immorale per mancanza di prudenza o per sottovalutazione dei rischi

Compulsione: rituali di lavaggi frequenti

Checking

Ossessione: timore di essere colpevoli di un evento negativo derivante dalla propria negligenza

Compulsione: controllo ripetuto di azioni specifiche

Pensieri proibiti e tabù

Ossessione: Pensieri proibiti e tabù associati al timore di essere una persona immorale

Compulsione: Rimuginio su situazioni che potrebbero verificarsi o che si sono già verificate

Ordine e simmetria

Ossessione: timore che potrebbe accadere qualche evento negativo nel caso in cui non si rispettasse una determinata simmetria e ordine nel posizionare alcuni oggetti

Compulsione: Ordine e simmetrie ritualizzate

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I disturbi d’ansia sono molto frequenti ad ogni fascia d’età e possono presentarsi in modalità differenti a seconda della specificità della minaccia o timore percepito.

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Valutazione psicodiagnostica e neuropsicologica, attraverso la somministrazione testistica e relazione clinica, legata al funzionamento cognitivo e ai disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) nell’infanzia e adolescenza, e potenziamento cognitivo.

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Il Sostegno psicologico è uno strumento di relazione empatica basata su incontri individuali con lo psicologo dalla durata pari alla necessità espressa dall’utente, finalizzata ad alleviare un disagio in situazioni di vita specifiche.

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Le problematiche legate alle condotte alimentari sono variegate (vedi anoressia, bulimia, binge eating,…); tuttavia, secondo la prospettiva transdiagnostica, presentano un unico nucleo psicopatologico: la valutazione del sé basata prevalentemente sul peso e sulla forma del proprio corpo, associata al tentativo di restringere l’acquisizione di cibo.

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Decidere di avvalersi della mediazione ha un grande valore, in quanto ciascuno dei due mediati, sicuramente con fatica e dolore, accetta di intraprendere, insieme all’altro, un percorso in cui rimettersi in discussione, ridare fiducia all’altro e ascoltarsi reciprocamente, in modo più autentico.

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La depressione è uno dei disturbi psichici più comuni e invalidanti, derivante spesso a seguito di una sensazione di perdita o di una perdita effettiva.